Ivan Franceschini non ha certo vissuto i momenti più belli della storia del Toro, ma alla maglia granata è rimasto comunque legatissimo. Uno dei primi acquisti di Cairo subito dopo la promozione non ha mai voluto dimenticare il suo trascorso torinese, e con grande emozione ricorda sempre quegli anni. A Dalla Parte del Toro, la trasmissione radiofonica di Toro.it in collaborazione con Radio Flash 97.6, Franceschini, da doppio ex, presenta Genoa-Torino, con un occhio al passato, ma uno anche al futuro.
“È dura riuscire ad andare in Europa League, ma il Toro si merita le soddisfazioni che sta vivendo, dopo tutta quella fatica e dopo tutto quel lavoro. È dura, purtroppo, perché mancano poche partite, ma la squadra ce la può fare. E poi con questa storia delle Licenze Uefa ogni discorso si può aprire“.
Da difensore, questo gioco che passa dal portiere, non rischia di essere controproducente?
Ventura è stato tra i primi ad adottarlo, aveva precorso i tempi. Ora lo fanno quasi tutti, e chiaramente devi avere i giocatori adatti per poter adottare questo metodo. Forse, a volte, può risentirne lo spettacolo, ma in realtà è molto utile. L’errore di Padelli? Può capitare, la squadra probabilmente pensava di riuscire a recuperare la partita, visto che è in forma, e l’ha dimostrato. Purtroppo non ci sono riusciti, mi è dispiaciuto. La squadra però deve stare serena, così come Padelli: il suo è un ruolo importante, ha fatto un buon campionato, al derby per esempio è stato importantissimo. Non va messo in croce, è un buon portiere, un errore ci sta, è stato talmente grossolano che diventa anche difficile da commentare. Gli servirà, credo, per una prossima volta.
Passiamo alla partita: quanto sono diverse le piazze di Genova e Torino?
In rossoblu sono stato un solo anno, in B. In granata ho vissuto tre anni, e probabilmente sono più legato a loro. In entrambi i casi è incredibile riuscire a vedere, nonostante il momento economico non favorevole, gli stadi spesso pieni. C’è tanto calore, tanta passione. Io sono davvero contento di aver avuto la possibilità di giocare a Torino, purtroppo si è chiusa male l’esperienza, e proprio con quella sfida contro il Genoa.
Che ricordo hai di quella partita?
Fummo castigati all’ultimo, da quel maledetto gol di Milito. Dispiace molto, fu una sconfitta che non ci aspettavamo. Io ero riuscito a ritrovarmi con Camolese, dopo un periodo in cui ero stato in disparte. Mi spiace molto, anche perché forse sarei anche rimasto, non fossimo retrocessi. È una macchia indelebile, quella, che ti rimane. Purtroppo il finale fu molto concitato, eravamo molto delusi.
E che gara si devono aspettare i tifosi, ora?
Una bella gara, in cui il Genoa giocherà al massimo delle sue forze, e sciorinando un buon calcio. Ma il Toro non sarà da meno, saprà farsi trovare pronto, credo. Sarà molto divertente, da gustare, e da tifare. E spero che le gioie ai tifosi granata possano arrivare davvero. Se le meritano, se le meritano tutte.